Title Tag – Fattori SEO OnPage

Ehi, amici di WordPress e SEO! Oggi parliamo di un argomento che spesso viene sottovalutato, ma che in realtà è un vero e proprio asso nella manica per il posizionamento: i title tag. Sì, proprio quelle piccole stringhe di testo che appaiono in cima al browser o come titolo nei risultati di ricerca. Sembrano banali, ma credetemi, sono fondamentali per la vostra strategia SEO on-page! Quindi, preparatevi a scoprire tutti i segreti per ottimizzare al meglio questi elementi, tra keyword, lunghezza ideale e best practice. Siete pronti? Partiamo!

Cosa sono esattamente i Title Tag?

Partiamo dalle basi: un title tag è un elemento HTML che definisce il titolo di una pagina web. Lo trovate nascosto nel codice, tra i tag <head> e <title> , ed è ciò che permette ai motori di ricerca, come Google, di capire di cosa tratta la vostra pagina. Questo titolo appare in tre punti chiave:

  • Nelle SERP (Search Engine Results Pages), come titolo cliccabile del vostro risultato di ricerca.
  • Nelle schede del browser, per identificare le pagine aperte.
  • Nei link preview quando condividete un link sui social o nelle chat.

Insomma, il title tag è come il biglietto da visita della vostra pagina web, un piccolo riassunto che deve incuriosire e invitare al clic. Se il vostro titolo è noioso o poco chiaro, rischiate di perdere un sacco di traffico, anche se siete in prima posizione su Google. Ricordate, l’obiettivo è attirare l’attenzione sia dei motori di ricerca che degli utenti!

Perché i Title Tag sono così importanti per la SEO On-Page?

Ora che abbiamo chiarito cosa sono, vediamo perché sono così cruciali per la vostra strategia SEO on-page. I title tag non sono solo un elemento estetico; sono un vero e proprio segnale per Google. Ecco perché:

  • Aiutano i motori di ricerca: I title tag forniscono un’indicazione chiara e concisa su ciò che riguarda la vostra pagina, aiutando i crawler di Google a capire meglio il contenuto e a indicizzarlo correttamente.
  • Migliorano il CTR (Click-Through Rate): Un title tag ben scritto e accattivante spinge gli utenti a cliccare sul vostro link nei risultati di ricerca, aumentando il traffico organico verso il vostro sito.
  • Influenzano l’esperienza utente: Un title tag chiaro aiuta gli utenti a capire subito se la pagina è rilevante per la loro ricerca, migliorando la user experience e riducendo la frequenza di rimbalzo.
  • Sono importanti per la condivisione social: Quando un link viene condiviso sui social media o nelle app di messaggistica, il title tag viene utilizzato per mostrare l’anteprima. Se ottimizzato, il link avrà più possibilità di essere cliccato.

Insomma, il title tag è un piccolo elemento con un grande impatto. Non trascuratelo!

Le 6 Best Practice per Ottimizzare al Meglio i Title Tag

Ok, ora che sapete quanto sono importanti, passiamo alla pratica. Ecco sei best practice per creare title tag davvero efficaci:

1. Includere la Keyword Principale

La keyword principale deve essere sempre presente nel vostro title tag. Questo aiuta Google a capire di cosa tratta la pagina e la rende più rilevante per le ricerche degli utenti. Cercate di inserirla all’inizio del titolo, se possibile, questo è ciò che in gergo SEO si chiama “frontloading”.

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Consiglio da esperto: Se non riuscite a inserirla all’inizio, non disperate! L’importante è che la keyword sia presente in modo naturale e che il titolo sia comunque chiaro e leggibile. Non fatevi prendere dalla frenesia della keyword a tutti i costi, la leggibilità viene sempre prima.

2. Utilizzare la Lunghezza Ottimale

La lunghezza ideale di un title tag è tra i 50 e i 60 caratteri. Google può tagliare i titoli più lunghi, visualizzando un’ellissi alla fine e rendendoli meno comprensibili. Cercate di essere concisi, includendo solo le informazioni più importanti.

Trucco da esperto: Non contate i caratteri a mano! Usate strumenti online per simulare l’anteprima del vostro titolo nelle SERP, come il Title Tag Preview Tool di Moz. In questo modo, sarete sicuri che il vostro titolo non venga tagliato e che sia perfetto per il visualizzatore.

3. Utilizzare Parole Coinvolgenti e Numeri

Usate parole potenti e numeri per rendere i vostri title tag più accattivanti. Parole come “guida”, “segreti”, “consigli”, “migliore” e numeri come “5”, “10”, “2024” catturano l’attenzione degli utenti e li spingono a cliccare. Un esempio? “5 Segreti per Ottimizzare il Title Tag nel 2024”.

Esempio pratico: Se state scrivendo un articolo sui migliori smartphone del 2024, potreste usare il title tag: “I 10 Migliori Smartphone del 2024: Guida Completa”. In questo modo, il vostro titolo non solo include una parola chiave importante, ma anche il numero “10” e le parole “guida completa” che attirano i lettori.

4. Integrare le Long-Tail Keyword

Oltre alla keyword principale, cercate di includere anche long-tail keyword, ovvero frasi più specifiche e dettagliate. Questo vi aiuterà a posizionarvi per un numero maggiore di ricerche e ad attirare un pubblico più mirato. Ad esempio, se la vostra keyword principale è “scarpe da running”, potreste usare una long-tail keyword come “migliori scarpe da running per principianti”.

Un aneddoto: Una volta, un mio cliente aveva un blog di nicchia sul giardinaggio. Invece di limitarsi alla keyword “piante”, abbiamo iniziato ad usare long-tail come “piante da appartamento per principianti” o “come curare le rose in vaso”. Risultato? Un aumento del 50% del traffico organico! Non sottovalutate le long-tail!

5. Mantenere i Title Tag Aggiornati

Se il vostro contenuto è legato a eventi o trend stagionali, ricordatevi di aggiornare i vostri title tag. Includete l’anno corrente per rassicurare gli utenti che il vostro contenuto è fresco e pertinente. Ad esempio, se avete un articolo sui migliori regali di Natale, assicuratevi di includere l’anno corrente nel title tag.

Consiglio pratico: Se lavorate con contenuti che invecchiano rapidamente, create un calendario per revisionare regolarmente i title tag e mantenerli sempre aggiornati. Un piccolo sforzo che può portare grandi risultati!

6. Utilizzare i Separatori in Modo Intelligente

I separatori, come la barra verticale (|), il trattino (-) e la virgola (,), possono aiutare a strutturare i vostri title tag e a includere informazioni aggiuntive senza comprometterne la leggibilità. Ad esempio, potreste usare un title tag come “Scarpe da Running | Guida Completa | 2024”.

Esempio codice:

<title>Scarpe da Running | Guida Completa | 2024</title>

Piccolo trucco: Evitate di esagerare con i separatori! Usateli con parsimonia e solo quando necessario. Troppi separatori possono rendere il titolo poco leggibile e confondere sia gli utenti che i motori di ricerca.

Title Tag e H1: Sono la stessa cosa?

Spesso si fa confusione tra title tag e tag H1. Mentre il title tag è un elemento HTML invisibile all’interno del <head> che comunica il titolo della pagina ai motori di ricerca e agli utenti tramite SERP, browser e social media, l’H1 tag è un tag HTML che indica il titolo principale della pagina e che appare visibile all’interno del contenuto. Questi due tag spesso si somigliano, ma possono anche essere diversi, se necessario.

Ricordate: Per un’ottimizzazione SEO ottimale, i vostri title tag e H1 dovrebbero essere simili, in modo da comunicare lo stesso messaggio sia ai motori di ricerca che agli utenti.

Conclusioni

Ed eccoci alla fine di questa guida completa sui title tag! Abbiamo visto cosa sono, perché sono importanti, e come ottimizzarli al meglio per migliorare il posizionamento del vostro sito WordPress su Google. Ricordate, non c’è una formula magica per la SEO, ma curare ogni dettaglio, come i title tag, può fare davvero la differenza. Quindi, prendetevi cura dei vostri title tag, sperimentate, e non smettete mai di imparare! E se avete domande o consigli da condividere, lasciate un commento qui sotto! Alla prossima, amici!

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Federico Magni
Ciao, sono Federico Magni e mi occupo di WordPress dal 2007. Vorrei offrirti risorse gratuite e consigli pratici per rendere più efficace il tuo sito e ottenere i risultati che ti meriti in termini di visite, vendite e iscritti.

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